Se nel futuro esisterà ancora la scuola, gli studenti si ritroveranno prima o poi a dover studiare un capitolo sul primo decennio del nuovo millennio. Già immagino i loro visi, stufati e annoiati all’idea di dover studiare così tanti nomi e così tanti eventi. In effetti accade anche a me mentre studio le guerre religiose e di successione, credo che questo sia normale, quasi inevitabile. D’altronde ormai ci sembra inutile studiare una materia che dovrebbe insegnare all’umanità come comportarsi in un mondo dove si ripetono sempre gli stessi errori. Proprio per questo non siamo motivati e ci lasciamo abbandonare.
Ci definiscono la generazione “antisociale”, la generazione che si rifugia negli smartphone e che passa il tempo a giocare a Candy Crush. Nessuno si domanda mai perché le cose stanno così, perché non ci impegniamo nelle cose o perché non abbiamo più interessi. Non credo che tutto sia dovuto al fato, specialmente ora, in un mondo che cerca di spiegare qualsiasi fenomeno e allora bisogna dare una spiegazione a quello che accade.
Io, adolescente, mi sento schiacciata dalle vecchie generazioni che fanno a gomitate per trovarsi un angolo del mondo dove sentirsi importanti. Mi sento vittima di errori fatti nel passato e continuamente rinegati. Mi sento inutile, perché non capisco in che modo posso contribuire alla salvezza della Terra.
Parlando con i miei coetanei sento gente disposta a farsi SCHIAVIZZARE pur di poter guadagnare 400euro al mese, gente disposta a trasferirsi ovunque pur di trovare un impiego a tempo determinato. Questo mi fa pensare: Se questo è il mio destino perché mi devo impegnare? Perché devo distruggermi?
La nostra estraneità dal mondo è solo la dimostrazione che non crediamo più di farne parte e rinunciamo a dare il meglio di noi visto che sappiamo che tanto, ora come ora, le cose non possono andare diversamente.
Io, come tutti, ho tanti sogni, eppure non riesco a trovare un modo per creare un piccolo spazio per me, ogni volta che ho qualche idea penso subito che non si potrà mai realizzare perché la concorrenza è alta.
Voglio avere le ali per poter anche solo sognare di avvicinarmi al sole, ma nel 2015 le ali ce le hanno i pochi che le hanno ricevute dai genitori.
Con questo non voglio dire che io non cercherò di dare il contributo a questo mondo, ma voglio solo sottolineare il fatto che noi giovani non siamo incentivati a dare il meglio di noi per fare la differenza. Nessuno chiede la nostra opinione perché non interessa, noi siamo solo le vittime di tutto che si dovranno portare sulle spalle il carico di problemi lasciati dai propri genitori.
Estraniarsi è come una droga, fa dimenticare la realtà e per qualche ora ci fa sentire adatti a questo mondo, importanti per i nostri followers, importanti per noi stessi.